Software antiplagio: cos’è e come funziona

by Redazione

Il software antiplagio è un programma utilizzato per smascherare tentativi di plagio, ovvero imitazione di testi o parti di essi, già presenti online senza che venga citata la fonte o inserita nella bibliografia.

Si tratta di un sistema informatico molto utilizzato nell’ambito universitario che impedisce agli studenti di copiare deliberatamente da altre tesi o scritti già presenti sul web. Un altro campo in cui questo tipo di software viene ampiamente utilizzato è quello musicale, in cui la definizione di plagio è molto ampia, e può riguardare non solo il testo delle canzoni ma anche la melodia, il ritmo e l’armonia.

Cosa controllano i software antiplagio?

Il sistema è in grado di confrontare automaticamente i testi che vi si sottopongono con tutto il materiale presente nel proprio database e quello caricato su internet. Il software mette in evidenza la cosiddetta “percentuale di similitudine” del testo inserito rispetto ad un altro. Offre quindi un’analisi puramente quantitativa.

Il software è anche in grado di individuare come plagio delle parafrasi, ovvero concetti copiati ma riscritti dall’autore cambiando o invertendo le parole della frase. Sono dei plagi anche le traduzioni di testi in un’altra lingua, senza che venga citato l’articolo o lo scritto originale.

La maggior parte delle università considera un elaborato non originale e quindi non lo accetta quando il sistema rileva più del quindici per cento di analogie con altri scritti.

Come aggirare il software antiplagio

Grazie alle informazioni forniteci dal magazine trameetech.it, specializzato in tecnologia ed innovazione, siamo in grado di darti alcuni consigli per aggirare tale programma.

Il software antiplagio, è un sistema automatico che può commettere errori, ad esempio può far risultare come plagio una citazione inserita come tale, ma che l’autore non ha formattato correttamente.

In altri casi si può trattare di trascrizioni di testi poetici o di norme giuridiche che devono essere riportate nell’ambito di una trattazione funzionale e esaustiva. In tali situazioni l’autore inserisce volontariamente scritti non autoprodotti ma senza il fine di copiare o far passare come propri concetti o idee altrui.

E’ quindi fondamentale associare all’attività di un software una successiva revisione qualitativa per appurare o meno il plagio in situazioni in cui un sistema informatico non è in grado di discernere le reali intenzioni dell’autore.

Può anche accadere che per puro caso l’autore scriva delle espressioni quasi identiche ad altre già presenti nel database, ma in questo caso probabilmente si tratterà di poche frasi. In ogni caso è consigliabile per i tesisti sottoporre il proprio lavoro a un software compatibile con quello utilizzato dalla propria università prima di consegnare, in modo da poter preventivamente sostituire frasi identiche e non incorrere in spiacevoli successivi malintesi.

Ovviamente il software non può individuare frasi o capitoli di libri, tesi o interviste che non sono mai stati digitalizzati o che non sono presenti nel suo specifico database. Non si può dunque considerare un sistema infallibile al fine di smascherare tutti coloro che non scrivono una tesi o un elaborato interamente di proprio pugno.

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