Sanificazione: come si esegue

Salute

In questi due anni di pandemia, il governo ha varato diverse normative riguardanti la sicurezza e l’anticontagio da Covid-19, obbligando molte aziende a rispettare precise direttive per rendere l’ambiente lavorativo il più igienico possibile.


Per far questo, per mezzo di alcuni decreti è stato sancito l’obbligo di sanificazione, ossia la completa disinfezione e pulizia accurata degli ambienti comuni, da effettuare seguendo alla lettera alcune specifiche istruzioni.


Quali? In che modo si esegue questa importantissima operazione e perché è così importante?
Analizziamo la risposta a ciascun quesito, fornendo una breve ma dettagliata panoramica in merito all’argomento.

Sanificazione: definizione e modalità di effettuazione

Innanzitutto, è bene partire definendo il concetto di sanificazione e differenziandolo da quello di pulizia: se pulire un ambiente significa rimuovere la sporcizia che lo popola, dalla polvere ai liquidi sino alle sostanze organiche presenti in un determinato contesto, la sanificazione consiste nella rimozione totale di qualsivoglia microrganismo (batteri, muffe o virus) non eliminabili mediante una semplice pulizia.


Questa particolare operazione, data la sua importanza, prevede l’impiego di speciali agenti chimici e detergenti che possiedono la capacità di riduzione del carico microbiologico, il quale non deve superare una certa soglia ottimale.


Tuttavia, prima di procedere con la sanificazione di un ambiente, è importante che venga fatta un’accurata pulizia, in modo da eliminare qualsiasi traccia di sporcizia in grado di veicolare più facilmente la carica batterica o virale.
Dal momento che i virus appartenenti alla famiglia dei Coronavirus riescono a sopravvivere su superficie inorganiche per un massimo di 9 giorni, la procedura di sanificazione si articola in 2 fasi:

  • fase preventiva, che corrisponde alla pulizia e al lavaggio dell’ambiente con acqua e detergente;
  • fase di decontaminazione, che prevede l’ausilio di sostanze chimiche.


Quali sono le sostanze maggiormente efficaci nella sanificazione?

Negli ambienti sanitari, le direttive impongono l’utilizzo di ipoclorito di sodio, rintracciabile in soluzioni come la candeggina o la varechina, con una percentuale di cloro che si assesta sullo 0.5%, di etanolo al 60% o, in alternativa, di perossido di idrogeno, ossia l’acqua ossigenata.

Per quanto riguarda tutti quegli ambienti che esulano dal contesto sanitario, la sanificazione dev’essere eseguita soltanto mediante l’ipoclorito di sodio con cloro allo 0.1%; qualora nell’ambiente lavorativo vi siano delle superfici che, a contatto con l’ipoclorito di sodio possono danneggiarsi irreparabilmente, è possibile utilizzare l’etanolo al 70%.
La sanificazione dei servizi igienici, infine, dev’essere eseguita mediante l’ipoclorito di sodio con cloro allo 0.5%.


Ciascuna di queste sostanze succitate possiede un tempo di contatto, ossia un lasso di tempo durante il quale bisogna lasciar agire l’agente chimico senza intervenire, in modo tale da garantire un’efficace sanificazione.

Sanificazione: le sostanze impiegate e il loro tempo di contatto

L’ipoclorito di sodio possiede un tempo di contatto che varia da 30 secondi a 10 minuti: tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che il suo utilizzo è efficace solamente se viene preceduto da una fase di pulizia con acqua e un detergente che non sia la candeggina, sostanza in grado di disattivare il potere dell’ipoclorito.


Nel caso in cui venga impiegato l’etanolo al 70%, il tempo di contatto ottimale si assesta tra i 30 secondi e i 2 minuti, mentre per il perossido di idrogeno l’intervallo ideale va da 30 secondi a 10 minuti, esattamente come per l’ipoclorito di sodio.


Per una sanificazione ottimale, oltre ad impiegare tali sostanze, è importante assicurare una buona ventilazione degli ambienti durante la procedura; inoltre, il personale che effettua la sanificazione deve indossare i DPI adeguati, come la mascherina FFP2 o FFP3, i guanti monouso e il camice monouso, onde evitare contaminazioni di sorta.


L’impiego dell’irrorazione e della nebulizzazione di un prodotto disinfettante è a discrezione dell’impresa di pulizia, purché vengano rispettate le istruzioni menzionate precedentemente. Per informazioni su sanificazioni professionali effettuate da esperti clicca su questo link.

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