Inquinamento indoor: qual è la normativa in Italia

by Redazione
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Le tematiche ambientali stanno diventando sempre più importanti e sempre più dibattute. Ci si concentra spesso in particolare sull’aspetto dell’inquinamento outdoor, ovvero quello dell’esterno, mentre si trascura la tematica dell’inquinamento indoor.

Questo tipo di inquinamento interno, infatti, non è trattato abbastanza, pur essendo fondamentale. Se ci pensiamo, in realtà passiamo molto più tempo in ambienti chiusi che non in quelli aperti, visto che la nostra giornata si svolge principalmente tra casa, ufficio e automobile. Il problema è che diamo per scontato che l’aria indoor sia meno inquinata rispetto all’aria aperta, ma questo è sbagliato.

Se all’interno infatti manca lo smog, possono essere comunque molti i fattori che rendono l’ambiente poco sano, e senza saperlo possiamo essere esposti a sostanze dannose. Nonostante l’importanza del benessere degli ambienti interni, in Italia la normativa in questo senso è ancora molto carente. Vediamo quindi quali sono le poche norme attive e come possiamo combattere l’inquinamento indoor.

Che cos’è l’inquinamento indoor

Prima di analizzare la normativa di riferimento, approfondiamo il concetto di inquinamento interno. Con inquinamento indoor si intende la modifica dell’aria atmosferica interna, che muta dalla sua naturale composizione a causa della presenza di una o più sostanze nocive. Si parla di inquinamento quando questa alterazione peggiora la salubrità dell’aria stessa, arrivando a costituire un potenziale pericolo per la salute dell’uomo.

Al contrario dell’inquinamento atmosferico esterno, a cui sono già stati riconosciuti effetti reali sulla salute, dell’inquinamento indoor si è iniziato a parlare solo in anni recenti e grazie a una serie di studi scientifici si sta dimostrando come anche questo tipo di inquinamento abbia degli effetti sanitari in costante aumento.

Tutte le norme italiane sull’inquinamento indoor

Trattandosi di una questione molto recente, l’inquinamento indoor non ha ancora una vera e propria normativa e quella esistente varia di molto da un Paese all’altro. In Italia esistono solo due leggi riguardanti l’inquinamento indoor.
La prima riguarda gli edifici pubblici e si prevede la presenza di Criteri Ambientali Minimi. Il Decreto ha stabilito con questa legge una serie di requisiti minimi che devono essere applicati a progetti e lavori riguardanti edifici della pubblica amministrazione, e che riguardano sia i componenti edili sia gli arredi interni e urbani, l’illuminazione, il verde e i rifiuti.

La seconda legge è il DM 10 Ottobre 2008 relativo all’emissione di formaldeide, un composto organico presente in molti materiali edilizi, tra cui resine per legno, tappezzerie, moquette e parquet. In seguito alla classificazione della formaldeide tra i cancerogeni certi, il Governo ha stabilito un limite di emissione pari a 0,1 ppm (equivalente a 0,124 mg/mc) per tutti i pannelli a base di legno ed i manufatti con essi realizzati (mobili o altro) in ambienti di vita e soggiorno.

Alternative per ridurre l’inquinamento indoor

Poiché la legge è ancora carente da questo punto di vista, sta a noi cercare di migliorare l’aria degli ambienti in cui ci troviamo. Ma come fare a ridurre l’inquinamento indoor? Bastano poche e semplici pratiche.

Prima di tutto è necessario favorire spesso la ventilazione e il ricambio dell’aria interna, così da far uscire il più possibile eventuali agenti nocivi. Inoltre è importante passare spesso l’aspirapolvere, magari usandone uno che abbia la certificazione per trattenere le polveri sottili, che possono comunque essere ridotte avendo cura di tenere sempre puliti caminetti, stufe e fornelli a gas. Stesso discorso per gli impianti di condizionamento: per ridurre l’inquinamento indoor è bene tenere sempre puliti i filtri.

Un’altra buona pratica è fare attenzione ai prodotti che si comprano, preferendo quelli con minore impatto ambientale. Sono di grande aiuto anche i disinfettanti in spray per ambienti: come puoi notare in questa pagina, esistono anche bio e ecologici, e hanno il grande vantaggio di essere un aiuto concreto per eliminare la carica microbica su oggetti e superfici, ma anche per depurare l’aria che respiriamo.

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