Barriere architettoniche: cosa sono e come abbatterle

Legge

In collaborazione con evolveeng.it

La libertà di muoverci nello spazio è un qualcosa che tendiamo a dare per scontato, ma dobbiamo capire che non per tutti è così. Per alcune categorie di uomini e donne, potersi muovere liberamente nei vari ambienti è un diritto che a volte non viene garantito, e per il quale è necessario combattere e battagliare quotidianamente.

Stiamo parlando delle cosiddette “barriere architettoniche”; ma cosa sono precisamente, di che si tratta e come possiamo fare per abbatterle e garantire il rispetto della libertà di ogni individuo di muoversi, vivere, lavorare e giocare come meglio crede? Vediamolo insieme.

Cosa sono le barriere architettoniche?

Ci riferiamo, quando parliamo di barriere architettoniche, a qualunque tipo di ostacolo che fisicamente non rende possibile godere e fruire degli spazi a persone che hanno capacità motorie limitate o ridotte; questi ostacoli possono essere presenti sia nel pubblico, quindi per strada, in uffici o edifici, sia nel privato, cioè nelle abitazioni.

Le barriere architettoniche dunque, come possiamo facilmente comprendere, sono un qualcosa con cui abbiamo a che fare tutti nella nostra vita quotidiana: un marciapiede eccessivamente stretto o inagibile che impedisce così il passaggio di una carrozzella, una gradinata per raggiungere l’ingresso ad un edificio, senza rampa laterale per i disabili motori, oppure semplicemente un dislivello anche piccolo sul ciglio della strada.

Rientra nelle barriere architettoniche anche ad esempio la mancanza di un corrimano o di adeguate segnaletiche che consentano ad un non vedente di orientarsi per strada o negli uffici. Fortunatamente c’è una legge che tratta di questo importante argomento e che si occupa, appunto, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, secondo i principi di visitabilità, adattabilità e accessibilità.

Ma come è possibile agire per abbattere le barriere architettoniche e garantire così i diritti delle persone meno fortunate?

Come abbattere le barriere architettoniche?

In una società che si rispetti, l’abbattimento delle barriere architettoniche deve rappresentare uni dei punti cardine di qualsiasi programma politico o sociale che abbia come obiettivo il miglioramento della vivibilità ed il rispetto dei diritti delle persone. Si deve fare anzitutto una distinzione tra barriere architettoniche nel settore pubblico oppure privato, perché si agirà chiaramente secondo canali diversi per abbatterle.

Per quanto riguarda gli edifici privati, eliminare in quest’ambito le barriere architettoniche significa eliminare tutti quegli elementi o ostacoli che rendono difficile usare spazi per chi ha capacità motorie o sensoriali limitate. Una situazione comune è ad esempio quando una persona disabile non riesce a raggiungere la propria casa nel condominio in cui vive, a causa delle scale. In questo caso, abbattere le barriere architettoniche significa costruire una rampa per carrozzelle dove possibile, oppure montare un montascale a poltroncina, oppure ancora un elevatore o piattaforma elevatrice, laddove ce ne fosse lo spazio adatto.

Negli edifici pubblici, abbattere le barriere architettoniche significa agire in ambienti come negozi, scuole, musei, uffici, cinema e teatri: gradini all’ingresso, assenza di ascensori, sono situazioni che rendono impossibile alle persone con disabilità motoria o sensoriale di avere accesso a servizi e svaghi della vita di tutti i giorni.

Dunque è fondamentale agire per migliorare il più possibile proprio l’accessibilità a questi ambienti, ma in che modo? Anzitutto predisponendo rampe d’accesso per i disabili, in modo che possano superare piccoli ostacoli come gradini e dislivelli per avere accesso a dati spazi. Molto utili anche i servoscala provvisti di pedana, installabili all’interno o all’esterno dell’edificio in questione; un’altra opzione è rappresentata poi dall’installazione di veri e propri ascensori per disabili o piattaforme elevatrici.

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